Perché allenarsi alla bellezza aumenta lo stato di benessere
Allenarsi alla bellezza non significa ogni giorno guardarsi mille volte allo specchio o farsi selfie pieni di filtri. Questo è quello che abbiamo visto succedere negli ultimi anni e che è diventato ormai una produzione quasi bulimica di immagini costruite, finte, pensate per comunicare un messaggio preciso e per veicolare bisogni, dichiarare vite meravigliose a trentadue denti dove tutto sembra perfetto, mentre tu magari le scrolli in pigiama, dal divano di casa, sentendoti triste per non avere una vita così.
Ammirare la bellezza di un fiore, stupirsi davanti a un tramonto, leggere una poesia ascoltando l’armonia tra le parole significa invece incantarsi davanti alla bellezza, e cioè spostare l’attenzione da noi, da dentro a fuori.
Di riflesso avremo un atteggiamento più altruistico e genereremo emozioni positive e un senso di benessere capace di riempirci.
Nell’ultimo decennio abbiamo assistito esattamente al meccanismo opposto, abbiamo confuso la bellezza con un senso di estetica superficiale e ammiccante, piena di ritocchi e filtri acchiappa like. L’unico però a nutrirsi di questa superficialità è stato ed è l’ego, e non noi.
Non siamo stati mai così connessi eppure non siamo stai mai così soli.
Serve allora riscoprire e ritrovare quel senso di bellezza profondo, che forse abbiamo dimenticato o non ci hanno mai nemmeno insegnato.
“La bellezza salverà il mondo” diceva Dostoevskij, e aveva ragione.
In questi ultimi anni abbiamo decisamente male interpretato questa frase, dimenticandoci di quella forza di cui la bellezza è capace.
Non si tratta di comprare oggetti costosi o di diventare noi stessi degli oggetti in mostra, ma di fare esperienza della bellezza, per aumentare il nostro benessere.
Cosa significa quindi allenarsi alla bellezza?
Osservare qualcosa con distacco o con superficialità porta freddezza e serve a poco.
Guardare qualcosa di bello e ammirarlo, invece, comporta un avvicinamento a livello emotivo e porterà a sua volta noi a cercare di produrre qualcosa di bello.
Se per esempio entro in un museo inizio a vedere una mostra di cui non mi interesso, di cui non cerco di osservare diversi aspetti e diversi punti di vista, ma procedo nella visita in modo distratto e superficiale, ne uscirò uguale a come sono entrata.
Se invece decido di cercare qualcosa tra quelle opere anche se magari non le conosco, le osservo, le guardo da lontano e poi da vicino, se mi perdo tra i colori, se leggo con curiosità le informazioni che trovo e infine resto immobile in silenzio davanti a un’opera semplicemente ascoltando le emozioni che mi suscita, allora avrò fatto esperienza della bellezza.
[tds_note]Questo non significa che una volta uscita dalla mostra sarò in grado o vorrò replicare ciò che ho visto, ma quella esperienza rimarrà dentro di me e magari, semplicemente apparecchiando la tavola per la cena, aggiungerò anche solo un piccolo dettaglio che sarà frutto di quella bellezza.[/tds_note]
È la somma di questi microscopici gesti che piano piano, dentro di noi, inizierà a cambiare qualcosa.
E per fare esperienza della bellezza non è necessario entrare per forza in un museo, basta guardarsi intorno, iniziare a osservare ciò che incontriamo ogni giorno, e cominciare a cercare quei piccoli segni di meraviglia.
Guarda le parole, canta i colori, annusa i paesaggi; cerca di cambiare il tuo modo di vedere la realtà e inizierai a vedere porte laddove vedevi solo muri.
Non ci hanno insegnato a farlo, è vero, ma è qualcosa che abbiamo dentro di noi, basta ritornare per un po’ la bambina che eri. Osserva il mondo con i suoi occhi, stupisciti delle cose più piccole, non dare nulla per scontato.
I vantaggi di questo tipo di esperienza del bello:
Come ho scritto all’inizio dell’articolo, fare esperienza della bellezza è un allenamento e serve a spostare l’attenzione da noi all’esterno. Non siamo più noi il centro del mondo ma siamo spettatori di qualcosa che può nutrirci e aumentare il nostro benessere.
Più siamo capaci di apprezzare la bellezza nelle sue diverse forme più possiamo misurare diversi livelli di benessere, dal piccolo piacere immediato a qualcosa di più profondo che riguarda la nostra crescita personale.
Pensi che valga per gli altri ma non per te?
Vedere il bello e farne esperienza è una delle tante caratteristiche innate dell’essere umano.
E’ vero alcune persone ci riescono più facilmente di altre, ma è anche vero che l’occhio può essere facilmente allenato.
Purtroppo siamo più abituate a porre l’attenzione su ciò che non ci piace e sulle brutte esperienze, dando quasi per scontato quando invece stiamo bene e sperimentiamo questo contatto con la bellezza. Così come abbiamo imparato ad allenare altri aspetti sottili, come la presenza, la gratitudine e il sentire, così possiamo fare con la bellezza.
Come fare per iniziare ad allenarsi:
Al giorno d’oggi non sono gli strumenti a mancarci, anzi. Alle volte proprio perché ne abbiamo troppi rischiamo poi di non fare.
Alcuni modi molto semplici per inizia il tuo allenamento possono essere:
- scrivere ogni giorno tutte le cose belle che hai osservato o incontrato durante la giornata (se non le trovi significa solo che devi osservare meglio)
- creare la tua scatola della bellezza in cui raccogliere tutto ciò che di bello trovi in giro
- fare un collage o una bacheca con tutte le immagini le parole e le frasi che per te rappresentano la bellezza
- ogni giorno fai almeno una fotografia di qualcosa che ti ha colpito e ti è rimasto impresso per la sua meraviglia. Salvale in una cartella e riguardale la sera prima di dormire.
- prendere una pagina qualsiasi di un libro e, senza leggere ciò che c’è scritto, cerchia le parole che più ti colpiscono a prima vista e crea una frase, una poesia o un haiku
Questi sono solo alcuni esempi, molto semplici, per cominciare.
Troverai poi tu il tuo modo per allenarti a questa nuova esperienza da vivere. Le possibilità sono infinite, quello che conta è iniziare a creare quella relazione dentro di te tra ciò che stai guardando e ciò che ti succede dentro.
Non c’è quindi un’unica bellezza, non parliamo dei canoni classici dell’arte, ma di ciò che è bello per te, di ciò che ti scalda il cuore e che ti lascia incantata e senza parole di fronte a quelle forme e colori.
Non dobbiamo quindi diventare tutte delle estete o delle appassionate di arte, ma abbiamo la possibilità di ritrovare quella sottile connessione capace di darci la forza per affrontare tutte le sfide che incontriamo ogni giorno.
Ed è così che alla fine capiremo il senso profondo della frase di Dostoevskij “La bellezza salverà il mondo”, e sentiremo la gioia di essere salvate.
“Io guardo ogni cosa
come se fosse bella.
E se non lo è
vuol dire che devo
guardare meglio.”
.Franco Arminio.
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Sara Ronzoni
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